Fondi

In età preromana il territorio di Fondi era abitato dagli Aurunci e successivamente dai Volsci. Di questo periodo abbiamo pochissime informazioni: solo di recente è stato possibile individuare il sito della Fondi preromana, un piccolo insediamento d’altura fortificato con una imponente cinta di mura (in località “Pianara”).

Il primo riferimento storico alla città di Fundi[3] risale al IV secolo a.C., quando essa ricevette, insieme a Formia, la cittadinanza romana senza diritto di voto (civitas sine suffragio: nel 338 a.C. secondo Livio, nel 3321 secondo Velleio Patercolo). Dopo il fallimento di un tentativo di rivolta guidato da Vitruvio Vacco (330 a.C.), Fondi rimase una prefettura romana e successivamente (188 a.C.) ricevette la piena cittadinanza, passando a un governo retto da tre edili. In epoca imperiale una parte del suo territorio era entrata a far parte del demanio imperiale, probabilmente a causa dei possedimenti della famiglia di Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Augusto e madre di Tiberio, nata a Fondi, come testimoniano un passo dello storico romano Svetonio ed alcune epigrafi.

Fondi è inoltre menzionata nelle fonti antiche per un’importante produzione vinicola, ed in particolare per il prestigioso Cecubo, un vino rosso che fu esaltato in poesia da Orazio e Marziale, e descritto come uno dei migliori vini dell’epoca da Plinio il Vecchio.

L’importanza di Fondi in età antica è stata determinata anche dalla costruzione della via Appia, iniziata nel 312 a.C.

La sua funzione di valido presidio sui confini del territorio romano fu ripresa in epoca medievale, quando Fondi venne associata ai patrimoniaecclesiastici e al ducato di Gaeta: questa zona del sud pontino divenne infatti particolarmente rilevante in quest’epoca, in funzione degli alterni rapporti tra Stato Pontificio e Regno di Napoli (di cui era parte).